Prestito Rifiutato: Cosa Fare Se la Banca Ha Detto No alla Nostra Richiesta

I motivi per cui un istituto di credito potrebbe rigettare una richiesta di prestito sono molteplici: diversi sono gli approcci che si possono avere per ottenere il denaro necessario in ogni casistica.

I motivi di rifiuto del prestito

Il primo motivo per cui un prestito può essere rifiutato è per assenza di un sufficiente o stabile reddito mensile: questo esporrebbe eccessivamente l’istituto di credito, che applica sempre una rata non superiore al terzo delle entrate mensili al netto degli oneri tributari e degli altri impegni finanziari.

Un secondo motivo può essere la richiesta di un credito presso diversi istituti di credito: infatti, non è possibile avere più richieste in corse dal momento in cui sono tutte caricate su un’unica base dati e quindi conoscibili da tutte le banche che ne hanno accesso. Similmente, in fase di valutazione, una banca può ritenere azzardato concedere un credito a un cliente sovra indebitato, cioè con crediti nei confronti dello stesso o di altri creditori, anche in questo caso la richiesta può essere respinta.

Inoltre, è possibile vedere la propria richiesta rigettata in caso di iscrizione nella Centrale Rischi della Banca d’Italia, una base dati contente i nominativi e le informazioni di tutti i cattivi pagatori. Tuttavia, la presenza in tale registro non è perpetua, ma dura fino a un massimo di 3 anni in base al tipo di segnalazione e alla sua gravità. Se, in fase di indagine sulla solvibilità del cliente la banca non riesce a reperire sufficienti informazioni, se il cliente non le fornisce, può decidere di non concedere il prestito richiesto.

Infine, un debito può non essere concesso se la banca riscontra il nominativo del cliente nel CRIF, una centrale rischi all’interno della quale si segnalano tutti gli utenti a cui, per i diversi motivi, non è stato concesso un prestito dallo stesso o da un altro istituto di credito. In questo caso, non la permanenza nel registro è limitata a 30 giorni.

prestito rifiutato
Prestito rifiutato

Come comportarsi in caso di rigetto

Se il prestito viene rigettato per insufficienza di reddito mensile o per mancanza di altri requisiti, è possibile, una volta che il proprio nominativo è stato cancellato dal CRIF, cioè allo scadere dei 30 giorni, ripresentare domanda proponendo, questa volta, un garante, talvolta chiamato anche fideiussore dall’antico termine latino, il quale, obbligandosi personalmente nei confronti dell’Istituto di credito, rende più credibile e affidabile il soggetto al quale non era originariamente stato concesso il credito. Ovviamente, non è necessario rivolgersi alla stessa banca.

È tuttavia possibile stimare la valutazione della banca in merito alla sufficienza o meno del proprio reddito andando a calcolare personalmente il rapporto tra la rata e questo al netto delle imposte: esistono anche diversi siti internet che favoriscono e guidano questa semplice operazione. Se, stando al risultato, si riscontra insufficienza di reddito, è possibile presentare domanda insieme a un garante, evitando che venga richiesto in seguito dopo il rigetto.

Il secondo motivo, invece, lo si risolve ripresentando domanda in un solo istituto allo scadere dei 30 giorni. Tuttavia, questo problema è facilmente evitabile presentando domanda presso una sola banca. Infatti, è possibile conoscere le varie alternative di concessione del credito prima della presentazione della domanda, in filiale, a domicilio oppure online. Infatti, tutti i siti istituzionali delle banche hanno una sezione dedicata alle proprie offerte, alternativamente è possibile trovare siti web che mostrano e comparano tutte le offerte di tutti gli istituti principali.

Infine, nel caso in cui il proprio nominativo risultasse iscritto nella centrale rischi della banca d’Italia, è possibile accedere nuovamente al credito una volta estinti i debiti non onorati per i quali si era stati segnalati. È tuttavia possibile che vi siano errori e che il proprio nome sia segnato erroneamente nella centrale rischi: in tal caso è sempre possibile richiedere la revisione segnalando il problema al proprio intermediario finanziario, il quale deve provvedere tempestivamente alla rettifica. In conclusione, se un prestito viene rifiutato, niente panico e attenzione alla motivazione che ha portato al rigetto: solo attraverso un’analisi di questa è possibile, infatti, accedere nuovamente a fonti di finanziamento ed evitare una seconda negazione.

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