Cancellare un protesto è una procedura piuttosto complicata che rischia di mettere a dura difficoltà i privati e i proprietari di aziende. Tuttavia diverse soluzioni e idee possono essere utilizzate a proprio vantaggio proprio per cercare di uscire da questa situazione e tornare a poter contrarre e richiedere nuovi finanziamenti.
A chi rivolgersi per cancellare un protesto
La cancellazione protesti è un tema che risulta attualmente molto delicato, soprattutto per chi si ritrova ad essere iscritto in questo registro che rende difficile ottenere mutui, prestiti o qualsiasi tipo di finanziamento. L’iscrizione in tale lista potrebbe essere dovuta a causa di tantissimi fattori ma in alcuni casi si tratta anche di procedimenti illegittimi o veri e propri errori che in qualche modo possono impedirti di ottenere la somma di denaro necessaria.
Tuttavia devi sapere che in questo caso il ginepraio burocratico che molto spesso interessa la vita pubblica in Italia non si presenta né semplice né tanto meno breve. Per questo dovrai armarti di buona volontà e pazienza per capire come risolvere la tua personale situazione. Innanzitutto devi sapere a chi dovrai rivolgerti ma il foro competente varia da regione a regione e in base alla gestione della tua provincia di residenza.

Il protestato può sempre essere riabilitato?
La legge numero 108 del 1996 ha precisato che in materia finanziaria vi è una normativa apposita per tutelare il cittadino in modo tale da consentirgli di non avere impedimenti eccessivi sulla sua attività professionale o sulla sua vita. Se sei risultato quindi un cattivo pagatore dovrai ottemperare ai tuoi debiti e saldare le tue spese entro il tempo massimo di un anno dal protesto per poter essere finalmente riabilitato.
Tuttavia non è sempre così facile essere reinserito in quanto ogni singolo caso viene valutato dal giudice secondo la sua discrezionalità. Per questo potresti essere definito ancora un protestato se hai saltato di pagare molte rate, l’ammontare del debito contratto è piuttosto elevato oppure vanti altri reati alle tue spalle.
Come cancellare i dati contratti e ottenere la riabilitazione
Il metodo più efficace per vederti cancellato nella lista dei protestati è quello di saldare il prima possibile i tuoi debiti andando a pagare la somma rimanente. Il saldo dovrà però avvenire entro un massimo di dodici mesi dalla notifica del protesto altrimenti, passato questo lasso di tempo, non potrai più richiedere la cancellazione.
Le date sono quindi fondamentali e dovrai sempre tenerle in mente. Il pagamento inoltre dovrà venire effettuato tramite lo sportello bancario, direttamente al creditore oppure al pubblico ufficiale che ha redatto la levata di protesto.
La domanda di cancellazione dal protesto, costi e documenti
Nel momento in cui avrai provveduto a saldare la somma di denaro mancante, potrai fare richiesta dell’apposito decreto e ottenere la cancellazione del protesto bancario o cambiale, rivolgendoti direttamente al tribunale competente, ovvero il Giudice di Pace.
Tra i vari documenti non dovranno mancare quelli di riconoscimento in corso di validità, i contratti relativi alla pratica di protesto e le eventuali ricevute dei rimborsi effettuati entro i dodici mesi. Solamente quando il giudice andrà a verificare la regolarità delle tue operazioni, prestando un occhio di riguardo al rimborso dell’intero importo e alla tempistica, verrà firmato il decreto di riabilitazione.
Il tempo necessario per la cancellazione
Completate tutte le procedure potrai ottenere la cancellazione con delle tempistiche rapide e veloci. Se risulti infatti iscritto per la prima al registro il tuo nominativo sarà automaticamente rimosso entro 25 giorni dalla richiesta. Nei primi 20 giorni inoltre verrà elaborata la pratica mentre gli altri 5 sono necessari per l’accettazione.
Solamente quando il tuo nome sarà rimosso dal registro, potrai accedere nuovamente a finanziamenti e prestiti, emettere assegni postali o bancari, senza andare incontro a qualsiasi tipo di problema. Nel caso in cui invece l’iscrizione nel registro potresti sia avvenuta per errore o in modo illegittimo, andando a prestare la documentazione, la cancellazione avverrà immediatamente, senza operazioni ulteriori.
L’illegittimità o l’errore sono due situazioni che si potrebbero verificare nel caso in cui ci sono degli sbagli di natura tecnica o umana oppure un pagamento è stato effettuato correttamente ma non è giunto al destinatario. Potrebbe capitarti tuttavia di rincorrere nuovamente in un ritardo di un pagamento anche dopo essere stato riabilitato dal tribunale. In tale circostanza la situazione che si verrà a verificare sarà molto più difficile da risolvere. Se infatti verrai segnalato come cattivo pagatore recidivo, il giudice potrebbe in sede di tribunale non concederti un secondo decreto riabilitativo anche se la decisione finale resta a sua completa discrezione. Ovviamente ogni singolo caso è personale e va valutato con attenzione.
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