Una delle tematiche più care a chi cerca informazioni sui finanziamenti riguarda la possibilità di ottenere liquidità extra anche in assenza di busta paga. Nel caso di Compass, storica finanziaria milanese attiva dal 1960, anno della sua fondazione a Milano, ci si chiede se i prestiti senza busta paga vengano accettati o meno.
Prestiti senza busta paga di Compass: esistono davvero?
Al momento, consultando dettagliatamente le sezioni del sito ufficiale dell’istituto di credito italiano, di proprietà del Gruppo Mediobanca, sembrerebbe di no. Non esistono pertanto prestiti senza busta paga Compass.
Sostanzialmente, al giorno d’oggi, le finanziarie e gli istituti di credito non intendono esporsi eccessivamente ad alte soglie di rischio. Ragion per cui prima di erogare la liquidità aggiuntiva richiesta, le finanziarie preferiscono effettuare tutti gli accertamenti del caso, finendo però per privilegiare coloro che hanno entrate sicure. Compass non è un’eccezione al riguardo, nel senso che è disposta a finanziare dipendenti del settore pubblico, operativi in imprese statali e parastatali, e dipendenti presso imprese private con una situazione patrimoniale stabile. Lo stesso dicasi per i pensionati. La pensione, però, deve essere superiore alla minima.
In tutti i casi in oggetto, i rischi non sussistono, perché la trattenuta viene fatta automaticamente in busta paga o sul cedolino della pensione. Paradossalmente, Compass preferisce supportare coloro che hanno entrate certe derivanti dalla busta paga e dal contratto a tempo indeterminato, anche se guadagnano meno di imprenditori e di liberi professionisti o di titolari di studi professionali che, però, non hanno la certezza di entrate sicure. Di fatto, almeno per il momento, a sito, non c’è traccia di prestiti senza busta paga Compass.

La via del garante
La via del garante, soluzione molto care a diverse finanziarie, non viene percorsa da Compass. Spesso, nel nostro Paese, i genitori supportano i progetti e le iniziative dei figli, fungendo da garanti. Che si tratti dell’apertura di un progetto di business come una start-up innovativa o dell’acquisto della prima casa, dopo il matrimonio, i genitori che hanno busta paga aiutano i figli che magari hanno solo un contratto precario. In questo caso, non c’è traccia del fatto che Compass possa concedere il prestito senza busta paga.
Un caso specifico: il minicredito
Fermo restando che di prestiti personali senza busta paga Compass non vi sono tracce, occorre soffermarsi su un caso specifico, vale a dire il minicredito, opzione molto in voga al giorno d’oggi per offrire una riserva di liquidità sempre disponibile. Lavoratori precari, studenti, casalinghe e disoccupati, non avendo entrate certe, non potrebbero di norma aspirare all’ottenimento di un finanziamento.
Pur non essendo un vero e proprio finanziamento, il minicredito rappresenta un importante punto di svolta per Compass: si tratta di una riserva di denaro pari a 1.500 euro con cui si possono realizzare piccoli desideri e coronare determinati soldi. Con il minicredito, si ha la possibilità di rimborsare la quota di capitale tramite piccole rate mensili, di importo variabile dai 50 ai 100 euro. Tutto ciò, sempre tenendo conto del saldo a debito.
Come richiedere il minicredito Compass
Il minicredito Compass può essere richiesto, previa istruttoria, direttamente presso uno degli oltre 260 sportelli dislocati su tutto il territorio nazionale.
TAN e TAEG Per ovvi motivi, essendo decisamente meno sicure le garanzie di rimborso, vista l’assenza di entrate sicure, TAEG e TAN sono più alti: il primo va oltre il 23%, il secondo di attesta a oltre il 16%: occorre poi tenere conto dei costi dell’imposta di bollo applicata al contrato, pari a 16 euro, delle spese di comunicazione periodica di trasparenza annuale, pari a 2 euro, con relativo servizio di invio comunicazione, pari a 1 euro. Il tutto, ove previsto.