L’economia negli ultimi anni ha vissuto periodi particolarmente complessi e delicati. Nell’ultimo periodo c’è una notizia che sta preoccupando sia gli investitori che le banche. A partire dalla fine del mese di giugno entrano in vigore le nuove norme stabilite dal trattato Basilea 3. Queste riforme finanziarie sono state sviluppate dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Ecco quindi che oggi In questa guida ti spieghiamo e ti portiamo scoprire in cosa consistono queste nuove normative entrate in vigore e inoltre conoscerai nel dettaglio in cosa consiste Basilea 3. Infine vengono analizzate le varie ripercussioni che questi cambiamenti hanno sul mercato finanziario dei prossimi anni.
Cos’è Basilea 3 e cosa prevede
Bene, la prima cosa da fare è quella di comprendere cos’è Basilea 3. Si tratta del terzo accordo stipulato a Basilea che disciplina il mondo bancario, degli intermediari finanziari e degli istituti di credito. La sua stipula è avvenuta nel 2010 ed è rispettato da tutti coloro che fanno parte del settore bancario. L’aspetto importante riguarda il fatto che questi accordi sono stati siglati all’interno della banca dei regolamenti internazionali. Il motivo principale che ha dato il via alle contrattazioni per queste regolamentazioni è stata la crisi finanziaria del 2008, causata appunto dagli istituti bancari. In sostanza riguardano le garanzie sul capitale e la liquidità. Infatti questi due aspetti sono rafforzati in modo da rendere più solido il settore bancario consentendogli di reagire a eventuali shock di tipo finanziario. Nel dettaglio, sono tre i pilastri fondamentali su cui si basano gli accordi Basilea 3.
Per prima cosa aumenta la quantità di capitale che la banca deve avere per soddisfare i requisiti riguardanti la vigilanza. Si tratta del requisito patrimoniale. Altro aspetto fondamentale è il controllo prudenziale. L’autorità di vigilanza svolge il controllo dell’adeguatezza patrimoniale di ogni banca. Infine l’ultimo pilastro è la disciplina del mercato. Per poter avere una valutazione corretta del rischio da parte del mercato e degli operatori finanziari ogni istituto bancario deve emettere una comunicazione periodica in merito alla sua situazione finanziaria. In questo modo gli investitori avranno informazioni in merito alla situazione reale e non avranno sorprese negative.

Le nuove norme e le conseguenze
Le nuove norme introdotte dagli accordi di Basilea 3 riguardano anche la regolamentazione dell’oro. Infatti viene distinto l’oro fisico da quello di carta. Inoltre solo il primo dei due è considerato a rischio zero il che ha forti ripercussioni sul mercato. In questo modo l’oro fisico posseduto dagli istituti bancari passa da una asset class rischiosa a quella a zero rischi. L’intento consiste nell’impedire che le banche dichiarino più oro di quanto realmente posseduto. Ma tutto questo costringe le banche ad accumulare capitale per coprire il rischio dell’oro di carta. In questo modo i costi potrebbero ripercuotersi su tutta la catena creditizia. Infine un altro effetto che potrebbero avere le nuove norme riguarda il fatto che in questo modo l’oro potrebbe diventare un asset meno appetibile per gli investitori in quanto diventa molto più costoso da tenere a bilancio. Secondo alcuni esperti verrebbe così meno la natura di bene rifugio propria dell’oro.
Ma cosa potrebbe realmente accadere con l’attuazione di queste nuove norme stabilite dall’accordo Basilea 3? Per prima cosa la principale conseguenza riguarda appunto le banche che avranno meno convenienza nel possedere oro. Infine un concetto importante è quello riferito al fatto che queste norme introdotto avranno un effetto negativo in quanto frena l’economia ma sul lungo termine questa azione consentirà uno sviluppo più stabile dell’economia. Quindi è chiaro come queste norme stabilite da Basilea 3 abbiano il principale intento di scongiurare che possa verificarsi un nuovo episodio come la crisi del 2008.
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