Il Bonus facciate 2021 non è altro che la proroga dell’articolo 1 contenuto nella Legge 160/2019 che prevede una detrazione fiscale pari al 90% della spesa effettuata per il recupero delle facciate esterne di edifici di qualunque tipologia. Non tutti, però, possono richiederlo ed esiste un iter ben specifico per ottenerlo. Ecco in che cosa consiste più nel dettaglio e come puoi fare per ottenerlo.
Cos’è il Bonus facciate 2021
Come già sottolineato, si tratta di una detrazione fiscale pari al 90% della spesa effettuata per il recupero architettonico delle facciate esterne di edifici di ogni tipo, compresi quelli strumenti. La caratteristica che devono presentare tali edifici, però, è quella di appartenere alla zona A oppure a quella B, aree individuate dal Decreto Ministeriale 1444/1968. Gli interventi di abbellimento e ammodernamento riguardano, inoltre, determinati ambiti come i balconi, i fregi e gli ornamenti che sono presenti sulla parte più visibile della struttura. Non sono compresi, invece, tutti quelli effettuati nella facciata interna dell’edificio, intesa come la parte che non affaccia su strada o suolo pubblico e che non è quindi visibile all’occhio dei passanti.
Chi può ottenerlo
Solo determinate categorie di soggetti possono accedere alla detrazione prevista dal Bonus facciate 2021 e si devono presentare determinate caratteristiche per poter usufruire di questa opportunità. Innanzitutto occorre che l’edificio per il quale richiedi l’agevolazione sia situato in una zona che ricade nelle aree A e B stabilite da apposito decreto. Poi devi appartenere ad una determinata categoria in quanto i soggetti che richiedono il bonus devono essere necessariamente contribuenti fisici, enti pubblici o privati ma anche liberi professionisti o aziende che hanno sostenuto personalmente le spese per il rifacimento della facciata.
Infine non è necessario che tu sia residente in Italia perché la normativa di riferimento consente a chiunque di poter richiedere il bonus, a patto che l’edificio sia in una delle zone indicate nell’elenco. Infine anche i soggetti Irpef e quelli che sono passivi di Ires hanno diritto al bonus. Non possono, invece, richiederlo solo due categorie di soggetti: quelli che sono in possesso esclusivamente di redditi assoggettati a tassazione separata oppure quelli che sono sottoposti a imposta sostitutiva.
Come funziona nel dettaglio
Uno degli elementi più interessanti riguarda il fatto che, a differenza di altre iniziative simili che si sono succedute nel tempo, il Bonus facciate 2021 non prevede tetti di spesa, quindi è possibile effettuare anche interventi molto importanti, di completo rifacimento della facciata, perché è tutto rimborsabile. Ricorda che per aderire a questa opportunità dovrai anticipare le spese e successivamente, a partire dall’anno fiscale in cui sono stati realizzati i lavori, otterrai la restituzione del 90% della detrazione spalmata in 10 rate annuali.

Quali spese rientrano nel bonus
Sono numerose le spese che rientrano nelle detrazioni previste dal Bonus facciate 2021, naturalmente tutte riconducibili esclusivamente alla facciata esterna di un edificio. In particolare, è possibile ottenerla per gli interventi di miglioria delle caratteristiche termiche dell’edificio, compresa l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. Inoltre rientra la semplice tinteggiatura degli esterni, interventi di ripristino dei fregi e degli ornamenti esterni, il rifacimento dei balconi, gli interventi che riguardano tubature esterne, pluviali, grondaie e così via. Anche parapetti e cornicioni, oltre che tutte quelle parti degli impianti che comunque rientrano nella zona opaca della facciata esterna, possono essere interessati alla detrazione prevista da questo bonus.
Una delle condizioni necessarie per poter accedere al Bonus facciate 2021 è quella che riguarda la localizzazione dell’edificio che deve essere esclusivamente in zona A o B. È quindi fondamentale per te capire che cosa si intenda con questa denominazione. In realtà la questione è molto semplice: in zona A rientrano tutti gli agglomerati urbani, non necessariamente il centro storico ma anche semplicemente le zone limitrofe, purché rivestano di una certa importanza dal punto di vista architettonico e culturale. In zona B, invece, le aree parzialmente o totalmente edificate che non rientrano nella fascia A purché la superficie coperta da edifici non sia inferiore ad almeno un ottavo dell’intero territorio comunale.
Come richiederlo
Se hai valutato che il tuo condominio o una struttura di tua proprietà ha le caratteristiche ideali per poter accedere alle detrazioni, ti interesserà scoprire quale sia l’iter per poterle ottenere. Innanzitutto occorre rivolgerti ad una ditta edile che abbia tutte le autorizzazioni necessarie per poter effettuare i lavori, la quale a sua volta contatterà il Comune di riferimento per la DIA. Una volta conclusi i lavori, dovrai saldare la spesa con un bonifico parlante e riceverai dalla ditta una fattura con l’indicatura precisa prevista dalla normativa vigente per accedere al bonus. Questo documento dovrà essere consegnato al tuo consulente fiscale, insieme alla copia del bonifico, in fase di dichiarazione dei redditi per iniziare ad usufruire delle detrazioni in un arco temporale di 10 anni.
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