Prestiti per Disoccupati: Ecco Come Fare Se Non Hai un Lavoro Fisso

Nel mondo dei finanziamenti una delle questioni più delicate riguarda la possibilità di ottenere prestiti per disoccupati. Chi non ha un lavoro fisso, infatti, è solito chiedersi se l’istituto di credito di turno è disponibile a erogare la liquidità extra necessaria a finanziare un progetto o un importo tale da permettere di affrontare un imprevisto.

Partendo dall’assunto che la domanda è sempre presentabile, c’è da mettere in evidenza che l’istituto di credito non sempre si dimostra disponibile. In primo luogo, il rischio di insolvenza è piuttosto alto: gli istituti di credito, al giorno d’oggi appaiono restii nell’esporsi a soglie di rischio piuttosto alte. Ove poi la domanda desse esito positivo, occorre valutare il fatto che ci si scontra con numerose domande di finanziamento. Ragion per cui in linea di massima, la risposta risulta negativa. Tuttavia, in materia di prestiti per disoccupati, banche e finanziarie hanno ognuna una specifica policy.

Finanziarie che propongono prestiti per disoccupati

Varie sono pertanto le finanziarie che si dimostrano disponibili a erogare prestiti per disoccupati. A fronte di determinate condizioni, Findomestic propone finanziamenti di importo massimo pari a 14.000 euro con TAN corrispondente al 6,43%; a fronte di piani di rimborso di durata pari a 5 anni, ogni rata mensile viene a fare 272,30 euro.

Anche Compass è attiva nei confronti di chi è disoccupato e di chi non ha busta paga: per un importo pari a 14.000 euro, il TAN è pari al 9,90%. Per piani di rimborso di durata pari a 5 anni, ogni rata mensile viene a fare 301,22 euro.

Cream rientra fra le principali opportunità da cogliere al volo se si cerca un finanziamento e non si ha un lavoro fisso: nel caso specifico, infatti, anche in assenza di busta paga, è possibile ottenere un prestito istantaneo, il cui importo varia dai 300 ai 3.000 euro. La procedura è guidata e fattibile via smartphone: il sistema di approvazione viene giudicato come equo e inclusivo. In sintesi, Cream aiuta i piccoli risparmiatori/investitori a realizzare i propri sogni, principalmente in rapporto all’erogazione di importi tutto sommato contenuti. Il funzionamento verte sul ricorso a un’app, la cui mission di fondo consiste nel fornire prestiti calibrati anche in base alle abitudini di spesa. 1.250 euro, rimborsabili in 9 mesi, a fronte di un TAN del 7,50% comporta il pagamento di rate mensili di importo pari a 143,27 euro. Perciò, il costo totale del finanziamento ammonta a 1.294,43 euro.

Anche Younited Credit appare come un’ottima piattaforma in termini di prestiti per disoccupati: le verifiche sono più veloci rispetto alla media. Inoltre il TAN fisso e il TAEG hanno una convenienza che va ben oltre le aspettative, attestandosi fra il 2,29% e il 3,99%.

prestito per disoccupati
Prestito per disoccupati

Come ottenere un prestito per disoccupati

L’esito positivo alla domanda di finanziamento in oggetto risulta strettamente connessa alle garanzie che il richiedente può offrire all’istituto di credito. Nella circostanza in cui vi fosse una certa disponibilità economica, per via di risparmi accumulato o di una buona situazione patrimoniale, la strada non è poi così impervia. La banca o la finanziaria devono essere convinte che il richiedente abbia tutte le carte in regola per poter adempiere al pagamento delle rate pattuite a contratto. Entrate certe, come la busta paga ottenuta in qualità di lavoratore dipendente con contratto a tempo indeterminato presso una struttura statale o parastatale o presso una ditta privata, una pensione maggiore della minima o ancora requisiti personali possono facilitare le cose.

Requisiti personali

Chi non ha lavoro fisso, come sottolineato, può ottenere un finanziamento a fronte di determinati requisiti. La maggiore età, anni non oltre i 75, la residenza in Italia sono quelli personali. Per dimostrare di essere in grado di far fronte al pagamento delle rate, ci si può affidare a un garante oppure agire anche a livello individuale.

Il ricorso al garante

L’alternativa più gettonata in questo caso è quella del garante. Spesso, chi non ha un lavoro fisso, come i giovani, le casalinghe, gli studenti per ottenere un finanziamento, optano per la fideiussione, coinvolgendo un garante, ossia una terza parte, in genere i genitori, il coniuge, un parente o un amico stretto, che si dimostra a subentrare al pagamento delle rate nell’evenienza in cui il richiedente non fosse in grado di adempiere al pagamento delle rate. Il garante, noto come fideiussore, interviene ed estingue ogni sorta di obbligo contrattuale. La banca o la finanziaria, di fatto, possono contare sulle garanzie opportune. Il fideiussore, in seguito, potrà rifarsi sul richiedente. Intanto, però, gli istituti di credito con la soluzione in oggetto non si espongono a rischi di insolvenza.

Tirando le somme, il prestito con garante è un’ipotesi percorribile. Non sempre la domanda ha esito positivo: tuttavia, sia il richiedente che il garante devono avere una storia creditizia immacolata, non rientrare nella lista dei protestati o dei cattivi pagatori. Solo se il garante ha entrate certe, derivanti da stipendio fisso o da pensione, l’opzione in oggetto è fattibile, visto che la trattenuta viene fatta direttamente sulla busta paga o sul cedolino della pensione. Sono il datore di lavoro o l’ente pensionistico a versare la rata in automatico all’istituto di credito.

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